L’impianto sportivo fu costruito sotto la guida di Marcello Piacentini, che si ispirò allo Stadio Olimpico di Atene utilizzando una architettura a forma di U allungata riconducibile a modelli ellenici, mentre per le decorazioni esterne si utilizzarono forme tipicamente romane.
Fu inaugurato ufficialmente il 25 Marzo 1928 con una amichevole tra le Nazionali di Italia e Ungheria, terminato 4-3 per l’Italia. Ribattezzato Stadio del Partito Nazionale Fascista ospitò la finale del campionato mondiale di calcio del 1934.
La Roma cominciò ad utilizzarlo dal 1940, e fu il campo del primo scudetto. Nonostante la ristrutturazione avvenuta nel 1927 lo Stadio Nazionale manifesto diversi limiti strutturali e di capienza e fu abbandonato da Roma e Lazio dal 1953 a favore dello Stadio Olimpico. Fu demolito nel 1957 ed immediatamente dopo iniziarono i lavori di costruzione dello Stadio Flaminio.