Campo Testaccio è stata la casa della Roma 3 novembre 1929 al 30 giugno del 1940, per un totale di 163 partite delle quali ben 103 furono vittorie.
Campo Testaccio per un tifoso della Roma è leggenda. Progettato da Silvio Sensi (papà di Franco Sensi) con richiamo alle strutture inglesi aveva quattro tribune in legno verniciate con i colori della squadra e una capienza di circa 20.000 posti.
La partita inaugurale di Campo testaccio fu un Roma – Brescia 2-1 con goal di Volk e Bernardini. Questa la formazione con cui la Roma scese in campo: Ballante – Corbyons – De Micheli – Ferraris – Degni – Carpi – Benatti – Dalle Vedove – Volk – Bernardini – Chini.
Il quartiere Testaccio nel quale l’impianto venne edificato era un quartiere popolare, e la possibilità di ospitare quello che ancora oggi è stato l’unico stadio di proprietà della Roma è sempre stato motivo di orgoglio e rilancio sociale. Il termine “Roma Testaccina” ancora oggi per descrivere la caparbietà e l’attaccamento dei calciatori ai colori giallorossi nasce in occasione di un famosissimo Roma – Juventus 5-0 del 15 Marzo 1931, vittoria che ispirò addirittura un film diretto da Mario Bonnard (Cinque a zero).
Ispirato a Campo Testaccio il primo inno conosciuto di una società di calcio, Ancora oggi, a distanza di quasi cento anni non esiste tifoso della Roma che non conosca i versi della famosa canzone scritta nel 1931 da Toto Castellucci: Campo Testaccio.
Nel 1940 dopo una parziale ricostruzione in cemento resasi necessaria su una delle tribune, Campo Testaccio risultò inadeguato al grande numero di tifosi della Roma, e così lo stadio venne abbandonato ed abbattuto il 21 Ottobre 1940.
Nonostante una parziale ricostruzione ad inizio anni 2000 e tanti progetti di riqualificazione, Campo Testaccio e la sua gloria hanno subito un inevitabile processo di degrado. La sensazione è che prima o poi sarà riqualificato e restituito ai tifosi, e tutti i tifosi della Roma si augurano che questo accada il prima possibile.