Rodolfo Volk – Sciabbolone

Sciabbolone Volk è stato il primo grande centravanti della storia romanista. Fu uno degli eroi di Campo Testaccio, ed è considerato uno dei più grandi attaccanti della storia della serie A. I suoi 106 goal realizzati in appena160 partite lo collocano al quinto posto nella classifica marcatori di tutti i tempi della Roma, ma al primo come media realizzativa. Tanto per rendere l’idea la sua media di 0,66 goal a partita risulta superiore a quella di fenomeni assoluti come Ibrahimoviç, Suarez, Van Basten, Batistuta ecc.

Rapido nei movimenti, dotato di un tiro secco e deciso era un centravanti completo, che “sentiva” la porta anche di spalle e che poteva segnare da qualunque posizione.

Io non penso, io tiro

Rodolfo Volk

Il soprannome “Sciabbolone” gli fu dato in contrapposizione al soprannome “Sciabboletta” con cui era dispregiativamente chiamato Re Vittorio Emanuele III di Savoia. Per altri Volk era semplicemente “Sigghefrido”, versione romanesca di Sigfrido, un eroe epico della mitologia germanica.

Rodolfo Volk nasce a Fiume il 14 Gennaio 1906 e calcisticamente cresce nel Gloria Fiume dove esordisce tra i professionisti realizzando 10 goal in 15 presenze nella Seconda Divisione.

Si trasferisce a Firenze dove svolgeva il servizio militare. Gli impegni con l’esercito non gli consentono di giocare con continuità ma comunque con la maglia della Fiorentina è artefice di un ottimo campionato concluso con 11 reti in appena 14 presenze (disputate con lo pseudonimo Bolteni).

Torna nella sua città natale e con la fiumana gioca e conclude il suo terzo campionato consecutivo in doppia cifra, con 16 goal in 16 presenze, finendo inevitabilmente sotto i riflettori del calciomercato.

Rodolfo Volk e la Roma

Se lo contendono Roma e Napoli, e la disputa è talmente aspra che alla fine sarà necessario l’intervento della Federazione per mettere fine alla controversia decretando il passaggio di Volk alla Roma e quello del compagno di squadra Mihalich al Napoli.

Con la Roma furono 5 stagioni di altissimo livello, arricchite da soddisfazioni personali come il primo goal in assoluto realizzato a Campo Testaccio, il primo goal in un Derby segnato nel 1929 o il titolo di capocannoniere vinto nella stagione 1930/31.

Da sempre amato dai sostenitori giallorossi la sua effige è tra le 16 che composero la coreografia del derby del 2015 dedicata ai capitani e alle bandiere della Roma.

Il Finale di Carriera

Dopo una stagione al Pisa nel 1933 in Prima Divisione e una breve e deludente parentesi in serie A con la Triestina terminata con un solo goal ed appena 6 presenze torna a casa e gioca altre sei stagioni nel Fiumana in serie C, confermando le sue innate doti di bomber con 90 goal in 161 partite.

La Morte

Particolarmente toccante la sua fine. Morì a Nemi nel 1983 in un ospizio, in miseria e solitudine. Le sue gesta avrebbero meritato ben altro, la Roma gli riconosce il grande onore della Hall of Fame inserendolo nel 2018 tra i “grandi” della nostra storia.

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